Appunti di letteratura italiana: il Neoclassicismo
Introduzione
Il Neoclassicismo è un movimento letterario, artistico e culturale che si sviluppò in Europa tra la seconda metà del Settecento e il primo decennio dell'Ottocento. La nascita di questa corrente è da collegarsi alle importanti scoperte in ambito archeologico, soprattutto in Italia e in Grecia, che portarono ad un crescente interesse verso la cultura antica, soprattutto greca, e il desiderio di emularne la ?nobile perfezione ?e la ?calma grandezza? che traspariva dalle statue. Sempre in questo periodo nasce e si afferma il turismo culturale, che porterà gli autori e gli artisti a viaggiare per l'Europa per visitare i siti più rilevanti. Negli appunti di letteratura italiana qui riportati vedremo quali sono le caratteristiche più importanti del Neoclassicismo e il suo sviluppo in Italia e in Europa.
Lingua
La lingua: il linguaggio utilizzato dagli scrittori neoclassici nelle loro opere è artefatto, perfetto, composto e costruito sulla base di quello presente nelle opere dei grandi autori del mondo classico.
Anche la forma delle stesse composizioni, come pure la metrica, è molto curata e ritoccata, al punto non solo da distanziarsi dalla contemporaneità ma anche da qualsiasi altro modello letterario dei secoli scorsi, fino al punto da rasentare la mania.
Autori
I generi letterari e gli autori italiani più importanti: per quanto concerne i generi letterari più scritti durante questo periodo, troviamo in prevalenza opere ispirate alla mitologia greca o dedicate alle divinità minori (è il caso delle ?Grazie? di Ugo Foscolo), traduzioni e rivisitazioni dell'Iliade di Omero, odi allegoriche o dove erano raccontati scenari di campagna. Gli autori italiani più importanti del periodo neoclassico furono senza dubbio Ugo Foscolo, Ippolito Pindemonte, Pietro Giordani e, nel periodo giovanile, anche Giacomo Leopardi.
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Mondo classico
Gli europei e il loro rapporto con il classico: la classicità, soprattutto quella greca, era vista come una sorta di ?Età dell'oro?, in cui l'umanità era più felice di quella contemporanea e viveva a stretto contatto e in armonia con la natura, e il bene coincideva con la bellezza, sia fisica che spirituale. Questa ricerca di calma, di serenità e di un ideale di bellezza nitido non è però da intendersi in modo narcisistico: trovandosi nel pieno di guerre e di sconvolgimenti politici, gli europei cercarono piuttosto un punto di riferimento e di calma su cui fare affidamento nel pieno della crisi.Johann Winckelmann: fu un importante storico ed archeologo tedesco, che dopo aver visitato gli scavi di Pompei e di Ercolano, e percependone per primo l'importanza, propugnò una serie di precetti attraverso i quali illustrò le caratteristiche che doveva avere un'opera per essere considerata classica. La stessa doveva esprimere calma ed equilibrio, essere priva di passioni e di impulsi dettati dall'irrazionalità, e capace di rievocare la naturale semplicità delle opere classiche, soprattutto di quelle dell'età di Pericle.