Analisi del periodo: le subordinate causali
Introduzione
Il periodo è un pensiero compiuto, formato da una o più proposizioni, organicamente collegate fra di loro, separato dal resto del discorso con un segno di punteggiatura forte (punto, punto interrogativo, punto esclamativo). Spesso per separare i periodi, possono essere usati anche il punto e virgola e a volte i due punti. In grammatica, l'individuazione delle diverse proposizioni di un periodo viene effettuata mediante quella che viene definita come analisi del periodo: ecco che in questa guida ci occuperemo delle subordinate causali.
Occorrente
- Libro di grammatica
Struttura del periodo
Quando è composto da più frasi, il periodo è una struttura complessa, nella quale ogni proposizione svolge una funzione ed è collegata alle altre secondo un ordine preciso. Quest'ordine è subordinato ad una proposizione pienamente autonoma, tanto da avere un suo significato anche se sta da sola: questa viene definita come principale o indipendente. Le altre proposizioni del periodo non sono autonome, ma si uniscono alla principale e tra di loro per coordinazione o per subordinazione. Le proposizioni coordinate si pongono sullo stesso piano e hanno la stessa funzione sintattica della proposizione con cui si coordinano; le proposizione subordinate dipendo completamente da altre proposizioni, senza le quali non avrebbero un senso compiuto.
La proposizione subordinata causale
La proposizione subordinata causale indica la causa, il motivo di quanto si verifica nella proposizione reggente. Essa equivale ad un complemento di causa e risponde alle domande: perché? Per quale motivo? Per quale causa? Un esempio pratico per poter capire subito è il seguente: "Don Chisciotte diventò matto (proposizione principale) per aver letto troppi romanzi cavallereschi (subordinata causale)". La proposizione causale può essere esplicita o implicita, e la spiegazione della differenza tra le due la vedremo più avanti in questa guida.
Subordinata causale esplicita
La subordinata causale è esplicita quando è introdotta da: - congiunzioni, quali: siccome, giacché, poiché, perché; - locuzioni causali, quali: dato che, dal momento che, in quanto che, visto che. Il modo verbale è generalmente l'indicativo, usato per determinare sia cause oggettive (esempio: "Siccome era nevicato, si fece un pupazzo di neve") che soggettive (esempio: "Poiché la discussione si faceva noiosa, ho preferito andarmene"). Si usano inoltre il congiuntivo, per esprimere una causa fittizia, seguita da una reale (esempio: "Mi fermo, non perché sia stanco, ma perché voglio ammirare il panorama") e il condizionale, per esprimere un'ipotesi, una causa possibile, un'attenuazione dell'offesa (esempio: "Non insistere tanto, dato che potresti sbagliarti").
Subordinata causale implicita
La subordinata causale è implicita quando ha il verbo: - al gerundio e il soggetto della causale è espresso (gerundio assoluto) o coincidente con quello della reggente (esempio: "Essendo arrivato l'inverno, abbiamo tirato fuori i piumoni"); - al participio passato e il soggetto della causale è espresso o coincidente con quello della reggente (esempio: "Spaventato dalla solitudine del luogo (= poiché fu spaventato), tornò sui suoi passi"); - all'infinito preceduto dalle preposizione "per", "a" e dalla locuzione "per il fatto di"; questa costruzione è possibile, in genere, se c'è coincidenza tra il soggetto della causale e quello della reggente (esempio: "Per giocare (= poiché hai giocato), ti sei infortunato).
Questa guida è ottima per capire cos'è la proposizione subordinata causale in maniera semplice.
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Consigli
- Studiare bene le regole di grammatica prima di svolgere gli esercizi assegnati