5 idee fondamentali di Adan Smith
Introduzione
Adam Smith fu un filosofo ed economista scozzese. Egli è conosciuto come l'autore di un'inchiesta sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni. Nasce a Kirkcaldy (Scozia) il 5 giugno 1723; compie gli studi nelle università di Oxoford e Glasgow. La "Ricchezza delle nazioni" rappresenta il suo primo tentativo di separare l'economia politica dalle discipline connesse della teoria della politica, dell'etica e del diritto. È un'analisi approfondita dei processi di produzione e distribuzione della ricchezza economica. Smith dimostra che le fonti principali di ogni reddito risiedono nel lavoro e nel livello di produttività di questo. Leggendo questo tutorial si possono avere alcune informazioni su 5 idee fondamentali di Adan Smith,
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Pensiero
Adam Smith viene considerato unanimemente il primo economista classico; egli infatti viene definito il padre della scienza economica. Smith fu un teorico della macroeconomia; egli si interessava alle forze che determinano la crescita economica. Le forze analizzate da Smith però erano ben più ampie rispetto alle zone che vengono prese in considerazione dalla moderna economia. Il suo modello economico è ricco di considerazioni di tipo politico, sociologico e storico.
Simpatia
L'economista descrive un sistema morale fondato sul principio di simpatia che comporta l'immedesimazione nelle passioni e nei sentimenti altrui. Si differenzia però dalla benevolenza e dall'altruismo pur non sostituendosi all'egoismo. Per simpatia bisogna intendere la capacità di mettersi al posto dell'altro, di identificarsi con l'altro per comprenderne i sentimenti. Tutto ciò per poter ottenere apprezzamento ed approvazione. Scaturiscono quindi regole morali di comportamento. Gli individui cominciano a lavorare, a costruire e ad accumulare ottenendo di conseguenza la produzione economica.
Scambio
Smith introduce la distinzione tra "valore d'uso" e "valore di scambio". Il valore di scambio dipende dal lavoro comandato; cioè più elevato è il valore comandato di un oggetto e maggiore sarà il suo valore di scambio. Il valore di scambio non si basa né sul tempo del lavoro né sul lavoro incorporato, ma risulta dallo scambio stesso. Infatti, il lavoro viene determinato in una relazione, non è preesistente allo scambio. Si può quindi affermare che il valore di scambio è un potere di acquisto, non inteso come accumulazione di beni oppure in rapporto alla moneta. Esso è il potere di un oggetto nell'acquisirne un altro.
Prezzo
Il prezzo di mercato di un prodotto dipende dal confronto tra domanda ed offerta. Il prezzo di mercato gravita intorno a quello reale; esso sarà superiore al prezzo reale se la domanda supera l'offerta. Invece, sarà inferiore se l'offerta supera la domanda. Soltanto l'assenza di informazioni, l'esistenza di risorse rare e la presenza di monopoli legali permettono al prezzo di mercato di distanziarsi costantemente da quello reale. Il prezzo di mercato non può distanziarsi durevolmente dal prezzo reale in quanto gli agenti, accorgendosi, aggiustano l'offerta e la allineano alla domanda.
Divisione
La divisione del lavoro consente l'incremento della produttività. Le ragioni dell'incremento produttivo indotto dalla suddivisione del lavoro sono: aumento abilità manuale, riduzione del tempo perso, utilizzo di macchine che permettono ad un solo lavoratore di realizzare l'attività di più persone. La divisione del lavoro comporta anche conseguenze negative. Esse sono: la specializzazione verso un'unica attività e la realizzazione di operazioni che non sviluppano l'immaginazione e che riducono le capacità intellettuali dell'individuo.