Linguistica italiana: lingua d'oil e d'oc
Introduzione
Nella letteratura internazionale e in particolare in quella italiana occorre fare una distinzione tra la lingua d'oil e la d'oc. Una divisione che riflette anche sulla storia linguistica e che vede queste due diverse classificazioni di idioma propagarsi in tutta Europa. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo di cosa trattano queste due lingue romanze e con quale frequenza erano parlate per la maggior parte in Italia, Francia e negli altri Paesi europei.
Occorrente
- Testi di letteratura
La lingua d'oil discende dal Medioevo
La lingua d'oil discende dal Medioevo e prende spunto dall'originario ceppo linguistico gallo-romano. Si tratta tra l'altro della base dal quale deriva l'attuale lingua francese, ossia come è stato per il dialetto fiorentino in Italia. Inoltre, la lingua d'oil era quella ufficiale proprio dell'antica Gallia. Essa è nata in opposizione all'altra lingua ossia la d'oc e tale frammentazione esisteva già a partire dal 200 a. C. Ciò nonostante, alcune fonti riportano di una differenziazione fatta da Dante Alighieri; infatti, il sommo poeta avrebbe creato un ceppo vincolato ai territori italici intitolato lingua del sì. Sotto il suo nome si comprendono anche i dialetti delle regioni situate nella Francia settentrionale.
La lingua d'oc si parlava nelle corti
Pe quanto riguarda la lingua d'oc va detto che veniva parlata in un grande territorio racchiuso sotto il nome di Occitania. Questa zona comprendeva il sud della Francia, la porzione spagnola di Val D'Aran situata in Catalogna, il Principato di Monaco e le valli Occitane in Italia. Tuttavia la lingua d'oc era molto diffusa anche in altre zone del nostro Paese come ad esempio in Calabria e nella località di Guardia Piemontese. La diffusione in queste zone dell'Italia era la conseguenza dall'insediamento nel territorio da parte di un gruppo di Valdesi nel corso del XIII secolo. La lingua d'oc si diffuse tra l'altro anche nelle varie corti della Provenza diventando quella preferita per la stesura di poesie. Gli autori infine nella maggior parte dei casi venivano identificati con l'appellativo di trovatori e lavoravano nelle suddette corti affidando i testi da loro scritti ad attori del tempo che si avvalevano di una base musicale.
La lingua d'oil è oggi popolare in Francia
A questo punto dopo aver descritto le caratteristiche e le differenze esistenti tra la lingua d'oil e quella d'oc, va altresì aggiunto che le opere scritte con quest'ultima avevano come caratteristica principale la non rivelazione del nome della donna protagonista. Però, in altre appartenenti a questa corrente, la denominazione femminile veniva dichiarata in maniera netta ed equivocabile. Al giorno d'oggi, la lingua d'oil gode invece ancora di molta popolarità nel territorio francese, mentre la d'oc è quella ufficiale della regione della Val d'Aran e in Calabria anche se non gode di molta tutela.
La lingua d'oil è quella dei poemi
A margine di questa guida vale la pena fare un accenno alle principali opere scritte in lingua d'oc e d'oil che avevano un carattere poetico, anche se oggi più che poesie vengono classificate come romanze. Premesso ciò, va altresì aggiunto che entrambe venivano esclusivamente redatte per una minoranza di persone, ossia per coloro che risiedevano nelle corti e tra gli scrittori c'erano persino chierici e giullari. Infine va detto che nella lingua d'oil uno dei poemi più noti è sicuramente la cosiddetta Chanson de Geste ossia quella che narra la vita e le imprese dei mitici Cavalieri della Tavola Rotonda e di Re Artù.