Filosofia: il pensiero di Talete
Introduzione
Lo studio della filosofia viene inserito nei trienni del liceo per svariati motivi: oltre ad approfondire le nostre conoscenze culturali, conoscere il pensiero degli antichi può essere utile per aiutarci a sviluppare una nostra concezione del mondo. Lo studio della filosofia inizia con i presocratici, e, in generale, con Talete, considerato il primo filosofo della storia. Vediamo dunque chi fu e di cosa si occupò questa figura, e per quali motivi sia considerato tradizionalmente il punto di partenza della ricerca filosofica nel mondo occidentale.
Vita e opere
Talete nasce a Mileto, tra il VII e l?VIII secolo a. C. Non abbiamo numerose notizie sulla sua vita, come del resto non ne abbiamo su quella di tutti i presocratici e di molti intellettuali antichi. Se scrisse dei testi, non ci sono pervenuti: ciò che sappiamo su Talete e sul suo pensiero deriva interamente da fonti indirette, prima fra tutti la testimonianza di Aristotele. Talete viene descritto come un anziano saggio, ed è protagonista di diversi aneddoti, come quello che lo vede cadere in un pozzo perché troppo impegnato a scrutare il cielo: in questo racconto, troviamo un ritratto proverbiale del filosofo, che si occupa di cose trascendentali, dimentico tuttavia della praticità della vita quotidiana.
Il pensiero di Talete
Sin da Aristotele, Talete è stato indicato come il primo vero filosofo del pensiero occidentale. Non fu solo un grande pensatore: si occupò di politica, e rientra in tutte le versioni della lista dei sette savi dell'antica Grecia. A Talete dobbiamo, inoltre, la formulazione di due teoremi matematici: insomma, il suo sapere si estendeva a più campi di conoscenza.
Oltre ad aver fondato la prima vera scuola filosofica, a Mileto, fu il primo a cimentarsi nella ricerca dell'archè, ricerca che terrà occupati tutti i filosofi presocratici e anche parte di quelli successivi. L'archè era il principio primo di tutte le cose, l'elemento da cui si pensava dovesse essere nata la vita stessa: Talete identificò empiricamente questo elemento con l'acqua.
L'acqua come principio di tutte le cose
Non sappiamo di preciso quali prove avesse portato Talete a sostegno della sua teoria dell'acqua come principio del tutto. Ciò che è certo, tuttavia, è che questa ipotesi nacque dall'osservazione dei fenomeni naturali: infatti, l'acqua era alla base della vita, della crescita delle piante, della sopravvivenza degli animali. Senza l'acqua non poteva esistere nessuna forma vivente: quindi, l'acqua doveva essere, secondo Talete, l'elemento da cui esse si originano. Questo pensiero è caratteristico anche di quelle civiltà, come quella Egizia, ad esempio, che si sono sviluppate vicino a un fiume: era chiaro come, presso le acque del Nilo, la vegetazione crescesse rigogliosa, mentre lontano da esse si stendesse il deserto, arido e apparentemente privo di vita.
Analisi recenti
Il pensiero di Talete non destò curiosità solo tra i filosofi più antichi: anche in tempi moderni, la sua visione, sebbene per molti aspetti semplicistica e obsoleta, continua ad affascinare alcuni tra i più grandi pensatori. A Talete, in particolare, viene riconosciuto il merito di aver dato inizio alla ricerca filosofica. Proprio Hegel spiega infatti come identificare il principio primo del tutto in un'unico elemento, per di più non immediatamente visibile o evidente dall'osservazione dell'uomo e dei viventi, rappresenti il cardine del pensiero filosofico. Anche Nietzsche, pur definendo inconsistente la proposizione dell'acqua come archè, concorda con Hegel nell'identificare in Talete e nel suo modo di ragionare il principio della filosofia occidentale.