Come Fare Un Protocollo Osservativo
Introduzione
All'interno della guida andremo a parlare di protocollo osservativo. Più specificatamente, come avrete già potuto capire dalla lettura del titolo, ora andremo a spiegarvi i passaggi per comprendere Come Fare Un Protocollo Osservativo.
Il protocollo osservativo è uno strumento utilizzato principalmente da figure professionali quali pedagogisti, psicologi ed etologi, ma è di grande aiuto anche per le insegnanti di scuola, per osservare in modo obiettivo il proprio lavoro e alcuni comportamenti dei propri alunni. Affinché il protocollo osservativo sia utile per chi lo scrive, però, bisogna seguire con cura alcune regole.
Come abbiamo appena spiegato all'interno del passo d'introduzione della nostra guida, ora andremo a spiegarvi i passaggi che vi permetteranno di comprendere Come Fare Un Protocollo Osservativo. Non perdiamo tempo, e cominciamo ad argomentare sul tema.
Per prima cosa, è opportuno scegliere un focus, ovvero un punto primario su cui vogliamo indirizzare la nostra ricerca. Per farlo, prima della stesura del protocollo è importante porsi alcune domande quali: "Qual è l'obiettivo della stesura del mio protocollo osservativo? Quali comportamenti voglio analizzare?". Questa riflessione ti permette di stabilire un focus preciso, ovvero il soggetto o i comportamenti su cui concentrare l'attenzione.
Il consiglio è di stabilire un focus alla volta, per poter raggiungere risultati più efficaci: troppi soggetti o comportamenti osservati contemporaneamente rischiano di portare ad un protocollo impreciso ed inutile, poiché l'attenzione dedicata ad ogni singolo elemento è parziale e frammentata.
Altrettanto importante per la stesura di un buon protocollo è lo strumento prescelto per compiere le analisi. Se la tua attenzione è sulle interazioni verbali allora lo strumento più adatto sarà il registratore. Le riprese video, invece, sono utili se hai bisogno di rivedere più volte la scena e/o se devi svolgere un'osservazione posteriore collettiva (ad esempio con altri colleghi per valutare e confrontare i diversi punti di vista). Bisogna però tener presente che questi strumenti possono interferire con le normali attività dell'individuo: persone che sanno di essere riprese o registrate potrebbero non agire in maniera naturale. La stesura più semplice e probabilmente anche la più efficace è comunque il protocollo carta-matita, ove la scena viene trascritta dall'osservatore su un foglio. Quando stendi un protocollo di questo genere devi ricordare di stabilire prima delle abbreviazioni che renderanno più scorrevole la stesura: una scrittura abbreviata accorcerà notevolmente i tempi di stesura, ma devi fare in modo che il testo ti risulti chiaro anche ad una lettura successiva. Inoltre, vi consiglio di scrivere bene ciò che osservi, in una forma che sia la più oggettiva possibile, magari ponendo tra parentesi i pensieri e i giudizi personali. In questo modo, differenzierete l'osservazione oggettiva da quella soggettiva, non facendo confondere le due differenti analisi.
È importantissimo anche tener conto della struttura del protocollo: in qualsiasi protocollo devono essere presenti degli elementi fondamentali, ovvero data e ora dell'osservazione, cosa è accaduto prima dell'osservazione, protocollo vero e proprio, cosa è accaduto dopo l'osservazione ed eventuali note dell'osservatore. Una volta completato il protocollo puoi analizzarlo singolarmente o con l'aiuto dei colleghi. Questo ti aiuterà ad avere un giudizio più obiettivo e supportato da informazioni concrete.
In ultima analisi, vi consiglio la lettura di articoli ulteriori, che vi possano fornire altre informazioni, in aggiunta a quelle che abbiamo sviluppato lungo i tre passi della nostra guida. Vi aggiungo un link, in modo tale che possiate, proprio come appena detto, approfondire: http://www.slideshare.net/lomonacorino/il-metodo-osservativo.
Spero che questa guida su Come Fare Un Protocollo Osservativo possa esservi stata utile. Buon lavoro!