Appunti di economia aziendale: l'elasticità incrociata

Tramite: O2O 17/11/2021
Difficoltà:media
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Introduzione

In economia aziendale, l'elasticità incrociata della domanda, o elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, misura la reattività (cioè la propensione a variare in maniera maggiore o minore) della quantità richiesta per un bene a una variazione del prezzo di un altro bene, a parità di tutte le altre condizioni. Negli appunti che seguono vi illustreremo il concetto.

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L'elasticità in generale

In generale, l'elasticità della domanda (o dell'offerta) misura in che modo la domanda di un certo bene varia in funzione della variazione del suo prezzo. Se, ad esempio, un piccolo aumento del prezzo di un certo bene fa diminuire molto la domanda di quel certo bene, vuol dire che la domanda è elastica rispetto al prezzo. Viceversa, se anche variazioni consistenti di prezzo non fanno variare più di tanto la domanda, vuol dire che la domanda di quel bene è poco elastica (o "inelastica" o "rigida") rispetto al prezzo.

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Fattori che determinano l'elasticità

Il principale fattore che determina l'elasticità della domanda di un certo bene rispetto al prezzo è la sostituibilità di quel bene con un altro (il cui prezzo non è variato). Consideriamo, ad esempio, il prezzo della pasta. Se il prezzo della pasta aumenta di molto i consumatori potranno acquistare, ad esempio, il riso (c.d. "bene succedaneo"), quindi la quantità di pasta venduta diminuirà drasticamente (domanda elastica). Se invece parliamo del prezzo della benzina o di un farmaco per il quale non esistono sostituti, anche se il prezzo aumenta i consumatori saranno comunque costretti ad acquistare quel prodotto. La domanda è "inelastica" o "rigida".

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Altri fattori che determinano l'elasticità

Altri fattori che determinano l'elasticità sono: l'orizzonte temporale di riferimento (nel breve periodo la domanda è rigida ma nel lungo periodo il mercato fornirà nuovi sostituti per cui la domanda diventerà più elastica), l'ampiezza della classificazione del bene (se aumenta il prezzo di una certa marca di scarpe i consumatori potranno acquistare altre marche -domanda elastica- ma se aumenta il prezzo di tutte le scarpe i consumatori non potranno rimanere scalzi -domanda inelastica-), la natura del bene (beni di necessità: domanda inelastica perché non posso farne a meno; beni di lusso: domanda elastica) e la rilevanza del costo di quel bene rispetto al budget del consumatore (piccola rilevanza: domanda inelastica, grande rilevanza: domanda elastica).

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Elasticità incrociata, concetto

Abbiamo visto che il fattore principale che determina l'elasticità della domanda di un certo bene rispetto al prezzo è la sostituibilità di quel bene con un altro. Esempio: cresce il prezzo del burro e allora io invece del burro compro la margarina. Da ciò deriva che, se il prezzo del burro resta uguale ed aumenta il prezzo della margarina, i consumatori saranno portati a comprare più burro. Quindi la quantità di burro domandata dal mercato non dipende solo dal prezzo del burro ma anche da quello della margarina. In generale, la quantità domandata di un certo bene dipende non solo dal prezzo del bene stesso ma anche da quello dei suoi sostituti (o "succedanei").

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Elasticità incrociata, definizione

Possiamo dunque definire elasticità incrociata della domanda del bene A rispetto al prezzo del bene B la variazione della domanda del bene A al variare del prezzo del bene B.
Una elasticità incrociata positiva (>0) vuol dire che all'aumentare del prezzo del bene B, aumenta la quantità domandata del bene A.Una elasticità incrociata negativa (Una elasticità incrociata pari a zero vuol dire che la variazione di prezzo del bene B non influisce sulla quantità domandata del bene A.

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Elasticità incrociata, spiegazione pratica

In base alle definizioni date al punto precedente possiamo capire che se due bene sono sostituti (o succedanei) avremo una elasticità incrociata positiva. Se aumenta il prezzo del riso (prezzo del bene B) aumenta la quantità domandata di pasta (domanda del bene A).
Se invece i due bene sono complementari (cioè vengono acquistati spesso insieme) vale il contrario. Se aumenta il prezzo del ketchup (prezzo del bene B) diminuirà la quantità domandata di hamburger (domanda del bene A).
Infine, l'elasticità incrociata è pari a zero per due beni completamente indipendenti.

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Elasticità incrociata, esempi

Se in risposta ad un aumento del 10% del prezzo del carburante la domanda di vetture di nuova immatricolazione diminuisce del 20%, l'elasticità incrociata della domanda diventa di -20% : 10% = -2. Il risultato rappresenta un'elasticità incrociata di tipo negativo, secondo la quale due prodotti sono complementari. Al contrario, un'elasticità incrociata positiva avrebbe contrassegnato due prodotti sostitutivi.

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Prodotti complementari e succedanei

Si presuppone infatti che i prodotti (carburante e vetture) siano complementari. Tutto ciò significa che un aumento della domanda del carburante nasce da un incremento della quantità domandata di auto. Di conseguenza, se il prezzo delle auto cala, la curva della domanda si sposta verso destra e cresce. Quindi, si ha un valore negativo per l'elasticità incrociata della domanda. Lo stesso ragionamento è valido anche per i prodotti sostitutivi.

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Il caso dei sostituti perfetti

Un caso particolare è quello dei sostituti c.d. "perfetti". Se due beni sono perfettamente sostituibili, all'aumento anche minimo del prezzo di uno dei due, i consumatori compreranno in massa l'altro prodotto. In tal caso, l'elasticità incrociata della domanda è pari ad infinito positivo.

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Il caso dei beni indipendenti

Quando i due beni sono indipendenti l'uno dall'altro (es: pane e libri oppure vestiti e medicine), la variazione del prezzo di uno dei due non influisce in alcun modo sulla quantità domandata dell'altro. In questo caso l'elasticità incrociata è pari a zero.

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Elasticità incrociata dell'offerta

Analogamente a quanto speigato, il concetto di elasticità incrociata si può applicare all'offerta di un bene A rispetto al prezzo di un altro bene B. Anche qui si posso fare le stesse considerazioni su beni succedanei, complementari, indipendenti eccetera e sui fattori che determinano l'elasticità.

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